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Luigina Bortolatto / 2008

Brani tratti da "Giancarlo Flati, poeta cosmico" - Intersezioni del Tempo - Matteo Editore, 2008

Poeta cosmico Giancarlo Flati, con accenti leggeri o gravi, sembra celare una malinconica nostalgia di infinito.
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Flati traduce il mondo invisibile in una dimensione costruita attraverso la combinazione di materia, di segno e di colore con immagini mobili, ricche di mistero che fanno della beltà una guida importante per raggiungere il vero come in matematica dove la scoperta dipende anche dal senso della bellezza tradotto nell'eleganza delle formule espresse in Algebra celestiale (2).
E' da chiedersi se il suo figurare intuitivo, Primavera quantica e Mistero quantico, anticipi la scoperta delle nuove fasi della materia macchina non virtuale la sua, capace di obbedire non più alla fisica classica ma al mondo dei quanti trasformando gli atomi in onde (3). 
Il fluire di moto nelle opere citate è metafora figurale che trova fondamento in un saggio sulla meccanica quantistica di David Bohm amato da Flati per il "sapore metafisico delle sue idee che lo rendono personaggio dalla mente creativa così straordinaria da diventare punti di riferimento anche per chi vuole declinare atisticamente la vita".
Così in Memorie senza tempo i versi di Luzi tra quelle mute muraglie?cunei azzurri delle ombre?taglio di luce diamantina si danno in forma e sostanza. A Flati non interessa l'illustrazione della lirica. Anche quando il senso della poesia e il valore del mito si identificano è attratto dal senso profondo dell'uomo che da essa scaturisce (4).

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Conoscitore di tecniche tramandate, alla ricerca di nuove, Flati si serve di raffigurazioni geometriche per studiare lo spazio mentre per il tempo sembra pensare a procedure algoritmiche. In Voragini del tempo e Out of body descrizioni di luogo e informazioni di epoche si dissolvono in forma e colore. Con memorie ondose e residue miniere del tempo e della mente l'esposizione bergsoniana concernente il rapporto dell'uomo con la realtà e le possibili interpretazioni (7), è vissuta da Flati in quanto basata acutamente sulla coscienza del funzionamento del suo corpo e del suo cervello (8).

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Straordinario è il potere di evocazione che il linguaggio di Flati emana. Articolandosi in metafore contenenti un elemento dinamico l'Artista le fa muovere nella mente. Lo spazio non più vuoto è popolato di linee di forza e di forme che si allontanano, recedono, inistono segnate dal viraggio di colore e dall'effetto trasparenza (9). Nel suo intento con la trasparenza l'autore induce in noi percezioni di luminosità, di leggerezza, di ariosità, di fragilità, di profondità che siano fonte di ulteriore elaborazione cognitiva e conducano al significato dell'opera di fronte alla quale egli ci pone.