Tu sei qui

Vito Apuleo / 1999

Nella pittura di Giancarlo Flati la memoria gioca la sua partita; il trionfo della fantasia si fa motore di una realtà altra; la connessione tra gli impulsi operativi emerge sia pure sotto l'aspetto di un lampo, del bagliore di un istante. E' la poetica dei luoghi a suggerirsi come campo e ragione della ricerca. La condizione cioè di un vissuto che trova Flati impegnato a guardare il vero sempre attraverso la lente di un occhio mentale sicché tempo e spazio risultano intimamente fusi nell'uso e nell'interpretazione poetica della componente narrativa.
I luoghi evocati sono frammenti di paesaggio; epifania di forme scandite dall'incalzare dei ritmi aggreganti nonostante l'apparente disaggregazione; tensione emotiva che scopre un territorio emergente dai fili oscuri del circostante, dal sommerso, dall'intervenuto successivamente. E quel che in passato poteva definirsi figurazione, oggi diventa andamento segnico, macchia nervosamente itinerante, spazio reale tradotto in una dimensione interiore filtrata attraverso la luce del colore.
Da qui la doppia leggibilità che questi acquerelli consentono. Da un lato, infatti, sembrano invitare a ricostruire il vero, la variazione sul motivo, il dettaglio e dall'altro sollecitano un dinamismo partecipativo, travolti come siamo dalla rapsodia calibrata in cui Flati immerge la propria partitura cromatica.
Svincolati dalla loro gravità, i paesaggi, le cascate d'acqua, gli agglomerati urbani, i piccoli angoli di paese, i nudi vagamente onirici perdono, allora, ogni rimando naturalistico per apparire non come luoghi o situazioni reali ma come nebulose nella cui atmosfera i particolari fluttuano liberamente.
Il luogo ricordato (per lo più l'amato Abruzzo diventa così una sorta di strato geologico. Bisogna scavare per scoprire cosa c'è sotto. Che è poi un modo per ripercorrere il passato suggerendosi come opera aperta sul panorama della creatività.
In questo consistono gli acquarelli di Giancarlo Flati.
In essi la logica euclidea cede il passo alle evasioni della fantasia in cui le percezioni definite o confuse, coinvolgenti o ingenue sono costantemente determinanti. E tra i gocciolamenti, incroci grafico-segnici, di ocre, di viola, di rossi e di azzurri le immagini diventano il nucleo germinante su cui ramifica la sua poesia.