Tu sei qui

Luigina Bortolatto / 2007

Brani tratti da "Giancarlo Flati viandante sopra il mare di nebbia" - 2007 "Giancarlo Flati" - Zanotto Editore, Collana Esmeralda, Vol IV, 2007

All'inizio del nuovo millennio l'arte di Flati tenta di rispondere alla visio mundi del nostro tempo di fronte alle nuove ipotesi nella struttura dello spazio, del tempo, della materia, soffermandosi su quest'ultima.
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Flati oggi rende visibile l'invisibile fisico e condivide con l'alchimista l'ambizione di fare per conoscere, conoscere per trasformare sé stessi e il mondo.
Il suo sguardo non restituisce le tre dimensioni naturali delle cose ma ne cattura un'altra, quella psichica e interiore, e l'arte diventa il campo di costruzione di una temporalità circolare che comprende, oltre il passato e il presente, un affondo nel futuro.
Il suo lavoro è delicato, richiede la perizia di un gesto senza esitazioni eppur paziente. L'immagine traccia il diagramma di questa gestualità e permette all'artista di vedere. Questo significa privilegiare la memoria rispetto all'irruenza del gesto, la cultura rispetto al vitalismo dell'azione pittorica, il passato accanto al presente.
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Il desiderio di azzeramento e di partire dalla dimensione di tabula rasa induce Flati a creare un teatro di relazioni in cui le piste portano altrove attraverso riferimenti e citazioni senza identificarsi in alcuno di essi.
La sua idea di campo più che di spazio, ospita relazioni mobili. Si produce una rappresentazione dilatata che sottolinea l'evento non enfaticamente, ma come movimento che parte dall'interno e si dà in termini di espressione e di immagine, passando all'esterno. E' un racconto iniziatico per stabilire un percorso attraverso cui approdare a un livello di nuove conoscenze.
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Spesso Flati dà forma alle parole dell'amato Luzi, intrecciate alle liriche di Peretti che insegue da tempo il suo lavoro di ricerca. L'incontro con la poesia diventa sogno quando il silenzio si fa trasparenza annegata nella luce.
L'opera di Flati, artista-poeta e scienziato, attraversa Mirò e Tanguy per concepire un'atmosfera tutta spirituale in cui i colori si sottopongono ai flussi di un dinamismo involontario che è quello dell'universo che lo possiede.
Per non descrivere ma evocare il pittore approda a un'ascetica astrazione alimentata da tensione simbolista in un eccitato grafismo, a rilievo materico, di affascinante feconda ambiguità.
Flati reagisce a qualsiasi forma di anarchia e impone interruzioni costruttive all'irrazionale anche se dilatate. Il mistero dell'infinito dei cieli e della profondità della materia possiede segreti di una vita ancora non rilevata. La sua visione lirica si muove in modo effervescente da rendere ancora impossibile, nella sua espressione, un universo rimasto sconosciuto, ma che non può non esistere.
La sua vocazione alla ricerca si specchia nell'emozionante Viandante sopra il mare di nebbia di Gaspar David Friedrich e in un aforisma del maestro tedesco l'arte è paragonabile a un bimbo, la scienza a un uomo.