Tu sei qui

Liliana Biondi / 2008

Impressioni su mostra "Intersezioni del Tempo" - Palazzo Venezia, 5 Settembre 2008

(...) Ho ancora negli occhi e nella mente il multiforme gioco di colori, segni e frammenti dei tuoi quadri che non cercano di catturare l'esistenza, ma di rappresentarne il sublime (l'incessante movimento, le infinite metamorfosi nella vita della Terra, misteriosa mai disorganica), i cui poli, mitici e concreti, nella loro contraddittoria evoluzione, sono riconoscibili nel frammento originario, semplice e naturale, della conchiglia (vera, eterna e in calco ingrandito, pregiata con perla) e in quello scientifico di un minuscolo software elettronico (potentissimo e fragile, raffinato sotto il profilo cerebrale), a significare l'infinita trama comunicativa: oggetti-simbolo del senso dell'eterno circoscrivibile e sfuggente: bellezza e mistero della natura, dell'arte e della scienza in incessante movimento: <<Messaggio scritto, promessa errante / della sua voce muta ora in quest'attimo / ma risalente come da una conchiglia>> [da SMS, di Roberto Mussapi].
Gli elementi naturali fondanti e principali per la vita - acqua, aria, terra - e i suoi prometeici abitanti sono raffigurati in continua trasmigrazione reale e simbolica: uccelli, ali dispiegate in volo, pesci, cavalli, forme floreali, esseri umani stilizzati e pervasivi, e, qua e là, qualche frammento, larva o maceria, protuberanze materiche che stanno a significare come la storia, che non scorre mai piana, fatta di tante storie, sia inarrestabile ed eterna, perché anche la morte delle cose rientra nel ciclo metamorfico: <<storia già nota riscritta dall'artista / per il piacere di accostare le tessere, / le piccole piastrine colorate e lucenti / che messe insieme compongono una storia>> [da La veneziana, di Idem].
Elemento importantissimo, in te, sono i colori. Gli azzurri straordinari, classici, sono giocati in un'armonia di tonalità e di andature ora circolari ora rette, a fondere, fendere e sfumare tutti gli altri. Aria e acqua, in realtà, creano la vita, la quale, nel diversificarsi di elementi e condizioni, è effigiata in tutti gli altri colori << qui, tra i pali intrisi di molluschi / qui passa la conoscenza del mondo tra le acque>> [Ibidem].
I quadri sono luminosi: la luce di propagazione è naturale, bianca o gialla, dell'alba avanzata, dove la vita nascente è visibile negli elementi micro-organici e in quelli mitico-simbolici, e la storia infinita scorre lungo la continua, contraddittoria, evolutiva metamorfosi di quei medesimi elementi. Quasi assente, è il rosso, che è della passione e del tramonto; e non c'è cenere. L'immagine sconfina oltre il quadro e prosegue il suo viaggio nel pensiero di chi la guarda.
Gli occhi di te artista - che, come medico, conosci anche il dolore - sembrano consapevoli che esserci, in questo mondo, è il più bello dei miracoli. E che creare, nell'arte come nella vita, è "fare" emotivo, sapiente e misterioso, sigillo di crescita e di ricchezza di sé, nel tratto di strada che gli è dato; e dono agli altri, che, nel sublime linguaggio della tua arte, trovano il sogno e la catarsi: <<l'illusione felice di un tempo trapassante altrove>> [da Diacrisia, di Idem]. (...)